Un gruppo di parlamentari del Partito Popolare Europeo, tra cui alcuni italiani, ha co-firmato degli emendamenti che rischiano di stravolgere la Direttiva per una Due Diligence obbligatoria in materia di diritti umani e ambientali (CS DDD – Corporate Sustainability Due Diligence Directive), la cui votazione è prevista per il 1° giugno.
La proposta di Direttiva, lanciata dalla Commissione Europea a febbraio 2022, mira a rendere responsabili le aziende per le violazioni dei diritti umani ed ambientali commesse nelle loro operazioni all’estero e lungo la catena di approvvigionamento delle materie prime.
L’Italia potrebbe beneficiare direttamente di un sistema capace di rilevare e porre rimedio ai rischi di violazione di diritti umani ed ambientali, soprattutto nel settore agroalimentare. La proposta ha ricevuto il sostegno di migliaia di aziende, reti ecclesiali, vescovi cattolici e varie associazioni imprenditoriali, ma anche forti pressioni da parte di interessi aziendali contrari all’accordo.
Ci sono pesanti accuse di conflitto di interessi nei confronti della deputata tedesca Angelika Niebler, tra i co-firmatari degli emendamenti proposti. La Direttiva dovrà essere convertita in legge entro due anni da ogni paese dell’Unione europea.
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