Tragedia a Grugliasco, comune alle porte di Torino, dove una donna di 61 anni è deceduta in seguito alle gravi ferite riportate dopo essere stata accoltellata dal marito. L’aggressione si è consumata all’interno dell’abitazione familiare, in presenza della figlia ventiquattrenne della coppia.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe colpito ripetutamente la moglie all’addome con un’arma da taglio. La scena drammatica si è svolta sotto gli occhi della figlia della coppia, una giovane di 24 anni, che ha immediatamente allertato i soccorsi.
La donna, che lavorava come insegnante di scuola dell’infanzia, è stata trasportata d’urgenza in ospedale in condizioni critiche. I medici hanno tentato un intervento chirurgico d’emergenza, che ha incluso l’asportazione della milza, ma le ferite si sono rivelate troppo gravi: la donna è spirata poco dopo il ricovero.
Una vicina di casa, accorsa dopo aver sentito le urla provenire dall’appartamento, ha raccontato di aver visto la donna ferita cercare di fuggire lungo le scale del palazzo, in un estremo tentativo di mettersi in salvo. Le sue condizioni, però, erano già gravissime.
Il marito, presunto autore del gesto, è stato subito individuato e fermato dalle forze dell’ordine. Le indagini sono ora in corso per chiarire le dinamiche e il movente di un atto di violenza domestica che ha scosso l’intera comunità torinese.
Secondo i primi accertamenti, non risulterebbero denunce pregresse per maltrattamenti in famiglia, ma gli inquirenti stanno approfondendo il contesto familiare per comprendere se vi fossero segnali premonitori trascurati.
L’episodio di Grugliasco si inserisce in un tragico elenco di femminicidi in Italia, una piaga sociale che continua a mietere vittime. Solo nei primi mesi dell’anno, numerose donne hanno perso la vita per mano di partner o ex compagni, spesso all’interno delle mura domestiche.
L’opinione pubblica e le istituzioni locali hanno espresso sgomento e dolore per quanto accaduto. L’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Torino ha ribadito l’urgenza di investire in prevenzione, supporto psicologico e strumenti efficaci per proteggere le donne da situazioni di rischio.
Le autorità rinnovano l’appello a denunciare ogni forma di violenza, anche verbale o psicologica, e ricordano l’importanza di rivolgersi ai centri antiviolenza attivi sul territorio. Il numero verde nazionale 1522 è sempre disponibile, attivo 24 ore su 24, per offrire ascolto e supporto a chiunque si trovi in una situazione di pericolo.
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