Una nuova truffa informatica sta minando la fiducia degli utenti nel settore delle auto usate online, con danni che si estendono in tutta Europa e oltre. L’allarme arriva da CARFAX, società internazionale specializzata nella fornitura di report sulla storia dei veicoli, che ha identificato uno schema fraudolento particolarmente insidioso.
Secondo le ricerche di CARFAX, venditori privati di auto vengono presi di mira da falsi acquirenti su piattaforme digitali, i quali li inducono con l’inganno a pagare per falsi documenti storici del veicolo. Il meccanismo è semplice, ma efficace: una truffa quasi perfetta, come l’ha definita l’azienda.
Il sistema fraudolento prende di mira in particolare i venditori privati che pubblicano annunci su marketplace di auto usate, come Subito, Autoscout24, Mobile.de e simili. Il contatto avviene spesso tramite messaggi o email, dove il finto acquirente si mostra disponibile ad acquistare il veicolo al prezzo indicato, senza alcuna contrattazione.
La condizione? Che il venditore fornisca un report sulla storia dell’auto. L’acquirente invia quindi un link a un sito apparentemente professionale, sostenendo che solo il proprietario del veicolo può ottenere tale documentazione. I venditori, fiduciosi e desiderosi di concludere rapidamente la trattativa, pagano una cifra tra i 20 e i 60 euro. In realtà, ricevono un documento falso o privo di informazioni utili, e l’acquirente sparisce nel nulla.
“La truffa è tanto più pericolosa perché si basa su un modello replicabile e a bassissimo rischio”, spiega Johannes Loose, responsabile marketing di CARFAX Europe. “Questi siti fraudolenti vengono creati e dismessi in pochi giorni o settimane, riemergendo sotto nuovi domini. I criminali riescono a raggiungere migliaia di persone ogni giorno grazie ad automazioni che rendono il sistema estremamente efficiente”.
La difficoltà a denunciare importi minimi, combinata con la velocità di esecuzione, rende la truffa molto vantaggiosa per chi la gestisce. “Pochi denunciano una perdita di poche decine di euro. Ma su vasta scala, i profitti sono enormi”, aggiunge Loose.
Dalle indagini condotte da CARFAX, emergono indizi concreti sull’origine di questa attività criminale. Le tracce digitali portano principalmente in Romania e Bulgaria, con attività segnalate anche in Lituania e Pakistan.
“Abbiamo attivato la collaborazione con le autorità competenti e con i principali gestori di piattaforme online, ma il problema persiste”, ha dichiarato Frank Brüggink, fondatore e CEO di CARFAX Europe. “Serve maggiore trasparenza e consapevolezza sia da parte dei venditori privati, sia da parte dei marketplace. È fondamentale proteggere la fiducia nel mercato delle auto usate”.
La portata della truffa è globale. Oltre all’Italia, le vittime sono segnalate in Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e persino in Australia. “Non è un fenomeno locale, ma una frode digitale internazionale che sfrutta l’ingenuità di venditori privati e la facilità con cui si possono creare e replicare siti web”, ha ribadito Loose.
Per evitare di cadere vittima di queste truffe, CARFAX consiglia di:
Secondo Brüggink, anche le piattaforme digitali hanno la responsabilità di proteggere i propri utenti: “I marketplace devono garantire che chi vende o compra un’auto usata online possa farlo in sicurezza, senza temere di essere ingannato. È una questione di fiducia e di sostenibilità del mercato”.
CARFAX ha già avviato colloqui con i principali attori del settore per sviluppare sistemi di monitoraggio e verifica delle comunicazioni tra utenti. L’obiettivo è arginare l’espansione del fenomeno e ripristinare la sicurezza nelle transazioni digitali.
Il tema sarà approfondito oggi, 20 maggio, durante AutosBuzz 2025 a Berlino. In occasione dell’evento, Jason Byrnes, Head of Dealer Business di CARFAX, terrà una presentazione dal titolo “Unmasking Vehicle History Fraud: Safeguarding Trust in Automotive Marketplaces”. Sarà l’occasione per discutere strategie concrete per combattere le frodi digitali e rafforzare la fiducia degli utenti.
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