Medico di base

Quanto guadagna un medico di base: la cifra choc

Quanto guadagna oggi un medico di base? Dipende da diversi fattori: tutte le cifre. 

Il medico di base, noto anche come medico di famiglia, rappresenta una figura cardine del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Per milioni di cittadini, è il primo punto di contatto con il mondo della medicina, un riferimento costante per la gestione della salute quotidiana e per l’orientamento verso cure specialistiche.

La sua attività si svolge in convenzione con il SSN, e proprio per questo motivo, pur potendo esprimere preferenze, non è libero di scegliere arbitrariamente dove aprire il proprio studio.

Medico di base: mansioni, orari e stipendio

Il medico di base garantisce assistenza primaria, ovvero cure di primo livello, attraverso visite ambulatoriali, domiciliari o in strutture residenziali. Le sue responsabilità includono:

  • la diagnosi e il trattamento di patologie comuni;
  • la prescrizione di farmaci;
  • l’invio a specialisti quando necessario;
  • la redazione di certificazioni mediche;
  • l’aggiornamento delle schede sanitarie dei pazienti;
  • la promozione della cultura sanitaria.

Ogni cittadino ha diritto a un medico di base, che assicura continuità assistenziale e un presidio sanitario costante. Accanto al medico di famiglia, esiste anche la figura della guardia medica, che garantisce la continuità assistenziale in orari notturni e festivi.

La retribuzione di un medico di base in Italia è variabile e dipende da diversi fattori, tra cui il numero di pazienti assistiti, l’esperienza professionale, le indennità e i bonus previsti. In media, un medico con meno esperienza può guadagnare circa 52.000 euro lordi all’anno, mentre chi ha maggiore anzianità e un numero elevato di assistiti può superare i 100.000 euro lordi annui. Secondo le stime più recenti, un medico con meno di 3 anni di esperienza può percepire circa 71.500 euro lordi all’anno, mentre chi ha tra i 10 e i 20 anni di carriera può arrivare a 123.000 euro. I professionisti con oltre 20 anni di servizio possono superare i 160.000 euro lordi.

Medico di base
Orari, mansioni e stipendio del medico di base – Notizieindiretta.it

Il compenso del medico di base è calcolato per ciascun assistito, secondo il principio della “quota capitaria”. Questa quota varia in base al numero di pazienti:

  • fino a 500 pazienti: circa 70 euro lordi per assistito;
  • oltre 500 pazienti: circa 35 euro lordi per assistito.

Il numero massimo di pazienti consentito per legge è di 1.500, anche se in alcune zone del Paese, soprattutto quelle con carenza di personale sanitario, possono essere previste deroghe. A questi compensi si aggiungono ulteriori fonti di guadagno, come:

  • contributi per l’assistenza agli over 75;
  • indennità per reperibilità notturna;
  • compensi per la somministrazione di vaccini e tamponi.

Va però considerato che il guadagno lordo non corrisponde al netto. Il medico di base deve sostenere spese per l’affitto dello studio, il personale amministrativo, le attrezzature, le utenze e gli eventuali sostituti durante le ferie. Inoltre, è soggetto al pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali all’ENPAM. Il percorso per diventare medico di famiglia è articolato e richiede diversi passaggi:

  • Laurea in Medicina e Chirurgia;
  • Abilitazione all’esercizio della professione;
  • Iscrizione all’Ordine dei Medici;
  • Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale (durata: 3 anni);
  • Inserimento nelle graduatorie regionali tramite domanda alla ASL di competenza.

Una volta nominato, il medico stipula un contratto di convenzione con il SSN e può iniziare la propria attività. A differenza dei medici ospedalieri, il medico di base non è un dipendente pubblico, ma un libero professionista convenzionato. Lo studio medico deve essere aperto almeno cinque giorni a settimana. L’orario minimo settimanale varia in base al numero di pazienti:

  • fino a 500 pazienti: almeno 5 ore;
  • tra 500 e 1.000 pazienti: almeno 10 ore;
  • tra 1.000 e 1.500 pazienti: almeno 15 ore;
  • per i massimalisti (1.500 pazienti): almeno 20 ore.