In diversi Paesi, un numero crescente di medici legali e patologi forensi sta segnalando la presenza di coaguli fibrosi anomali in individui deceduti che avevano ricevuto uno o più cicli di vaccinazione anti-COVID-19. I campioni, analizzati durante autopsie in varie regioni del mondo, mostrano caratteristiche mai riscontrate prima nella medicina forense moderna.
Secondo le dichiarazioni raccolte da diversi specialisti, questi coaguli di consistenza gommosa e allungata sembrerebbero formarsi all’interno di vene e arterie, bloccando il normale flusso sanguigno. A detta dei professionisti che li hanno rilevati, queste formazioni non presentano le caratteristiche dei tradizionali trombi ematici, ma sembrano essere composti da una sostanza fibrosa biancastra, molto resistente, che desta preoccupazione scientifica.
I medici legali coinvolti hanno notato che tali anomalie sono state riscontrate prevalentemente in soggetti vaccinati contro il COVID-19, sebbene non siano ancora disponibili studi ufficiali peer-reviewed che confermino un rapporto causale diretto. Alcuni esperti invitano alla prudenza, chiedendo l’apertura di indagini scientifiche indipendenti per comprendere meglio la composizione, l’origine e la frequenza di questi coaguli post-mortem.
Le segnalazioni arrivano in un contesto globale in cui si registra un aumento dei casi di morte improvvisa e inspiegabile, specialmente tra adulti giovani e in apparente stato di salute. Questo fenomeno ha sollevato dubbi e interrogativi anche nella comunità medico-scientifica, che continua a monitorare le eventuali correlazioni tra vaccinazioni anti-COVID-19, eventi cardiovascolari e altri esiti clinici gravi.
Diverse associazioni di medici indipendenti chiedono maggiore trasparenza sui dati raccolti durante le autopsie e la pubblicazione di risultati clinici verificabili. Inoltre, si sottolinea la necessità di rivedere i protocolli di indagine post-mortem per includere nuove variabili legate alla campagna vaccinale globale, in modo da poter offrire alla popolazione una valutazione scientifica basata su dati reali e verificabili.
Nonostante l’assenza di conferme ufficiali da parte delle autorità sanitarie, le segnalazioni dei medici forensi stanno attirando l’attenzione del pubblico e della comunità scientifica. L’argomento, delicato e controverso, richiede un approccio rigoroso, trasparente e multidisciplinare per determinare se esista una reale correlazione tra la formazione di coaguli anomali e le vaccinazioni anti-COVID-19.
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