Secondo l’associazione Federcarrozzieri, la scarsa conoscenza e la disinformazione dei cittadini italiani riguardo alle automobili elettriche influiscono negativamente sulle vendite di questi veicoli nel paese. Per contrastare le fake news e aiutare i cittadini a fare scelte informate, Federcarrozzieri ha creato una guida che smentisce i principali miti errati riguardanti le auto elettriche.
Falso: i veicoli ad alimentazione elettrica presentano il medesimo rischio di incendio delle auto a motore termico, e la presenza di una batteria al litio non alimenta affatto la possibilità di fenomeni incendiari. Le auto elettriche in commercio, al pari degli altri veicoli, prima della messa in commercio devono superare dei controlli specifici, alcuni relativi anche ai requisiti antincendio. Le motorizzazioni più a rischio incendio, semmai, sono quelle ibride, perché presentano molti più elementi meccanici ed elettronici. Ciò che cambia sono i tempi tecnici necessari per spegnere le fiamme, che secondo alcuni studi sarebbero più lunghi in caso di batteria al litio a fuoco.
E’ una delle fake news più ricorrenti: in verità, come confermato anche dai dati diffusi di recente da Sima (Società Italiana di medicina ambientale) le auto elettriche immatricolate oggi in Europa, nel loro intero ciclo di vita, emettono in media il 69% in meno di CO2 in atmosfera rispetto ad una vettura a gasolio, 75 grammi di CO2 equivalente per km nel suo intero ciclo di vita, contro i 250 g di CO2 di una vettura diesel. Senza contare che l’energia necessaria per ricaricarle proviene spesso da fonti rinnovabili (eolico, solare, ecc.).
Le auto a motore termico hanno senza dubbio fatto enormi passi in avanti sul fronte delle emissioni inquinanti, ma continuano purtroppo a rappresentare un enorme problema per la qualità dell’aria. Senza contare che l’efficienza di un motore elettrico si aggira tra l’80 e il 90%, quella di un veicolo a benzina si ferma al 30% e non supera il 40% per il diesel.
E’ vero l’esatto contrario: possono essere recuperate, riciclate e riutilizzate ad esempio per creare unità di stoccaggio energetico per impianti fotovoltaici, prolungando così il loro ciclo di vita sotto altre forme.
Si tratta di una affermazione del tutto infondata: con una batteria da 50 kWh si possono percorrere in media tra i 250 e i 300 km, e numerose auto montano oggi batterie da 75/100 kWh che garantiscono autonomie elevate. Ricordiamo poi che, così come le auto a motore termico, il consumo dipende da numerosi fattori, come lo stile di guida del conducente, la tipologia di percorso, la velocità, il peso del veicolo, ecc.
Falso: anche senza contare le frequenti impennate dei listini dei carburanti alla pompa, oggi tutte le società che gestiscono le colonnine di ricarica offrono pacchetti e abbonamenti per fidelizzare i clienti, offerte che consentono enormi risparmi sui costi per le ricariche. Va poi considerato che il costo del pieno ad una auto elettrica è pari a zero se si autoproduce in casa l’energia, ad esempio attraverso un impianto fotovoltaico.
Il numero di colonnine va sempre rapportato al numero di auto elettriche in circolazione. Oggi in Italia si contano più di 45mila punti di ricarica pubblici o aperti al pubblico e 25mila colonnine in 16.557 location. Al 31 dicembre 2023 il parco auto circolante completamente elettrico si attesta in Italia a 220.188 unità, una proporzione che smentisce del tutto la tesi secondo cui i punti di ricarica sarebbero nel nostro paese insufficienti.
Niente di più falso: oggi la maggior parte delle batterie gode di una garanzia del costruttore di almeno 8 anni o 160.000 km, e del miglioramento dei componenti dei rivestimenti e delle prestazioni. Recenti studi hanno evidenziato che dopo i 160mila km percorsi, le batterie riescono a conservare un 70-80% delle carica massima iniziale. Motivo per cui il tasso di sostituzione delle batterie è molto basso e attorno all’1,5%, escludendo i richiami effettuati da alcuni costruttori.
Nonostante i più elevati costi di listino, i prezzi delle auto elettriche stanno scendendo velocemente e presto si avvicineranno a quelli delle vetture tradizionali. Va considerato poi che, seppur in presenza di una innegabile maggiore spesa di acquisto, una automobile con motore elettrico consente risparmi su più voci, dal bollo alle assicurazioni fino ai parcheggi, passando per il pieno.
Anche in questo caso, è vero l’esatto opposto. Una vettura a motore termico, in termini di manutenzioni ordinarie (senza incidenti, guasti, ecc.), ha un costo superiore rispetto ad una auto elettrica, che invece richiede una bassissima manutenzione. Quello che costa di più, semmai, sono gli interventi di riparazione in caso di sinistro con danni a motori e carrozzerie, in quanto le auto elettriche hanno una componentistica particolare che rende più complessi, lunghi e costosi i lavori delle autocarrozzerie.
Perché la Cassazione riduce il risarcimento per i parenti di una vittima di incidente? Qual…
La Corte d'Appello di Torino ha sancito l'ammissibilità dell'azione collettiva promossa da Codacons, Adusbef e…
La Cina blocca OnlyFans: Un'azione contro la "decadenza morale occidentale" Perché la Cina ha deciso…
Questa mattina, un episodio drammatico ha scosso la città di Brindisi: una sostanza bituminosa, probabilmente…
Le autorità francesi hanno avviato un'indagine penale di natura politica nei confronti di X, la…
La Corte Costituzionale ha stabilito che l'articolo che limita il congedo di paternità obbligatorio al…
This website uses cookies.