Un microbiologo di alto livello sostiene che oltre 200 persone nel New Brunswick soffrono di una condizione neurologica inspiegabile, nonostante le autorità sanitarie provinciali abbiano negato la sua esistenza.
Michael Coulthart, un rinomato microbiologo e capo federale dell’indagine del 2021 sulla malattia nel New Brunswick, ha espresso la sua profonda preoccupazione in e-mail trapelate alla rivista The Guardian. Sostiene di essere stato “sostanzialmente tagliato fuori” da qualsiasi coinvolgimento nella questione e crede che la ragione sia politica.
Coulthart afferma che la sua opinione scientifica è ferma: “qualcosa di reale sta accadendo nel New Brunswick che non può essere spiegato dai pregiudizi o dall’agenda personale di un singolo neurologo”. Sostiene che i casi superano i 200, ben oltre i 40 inizialmente segnalati dalle autorità sanitarie.
I pazienti affetti da questa misteriosa malattia del cervello soffrono di una serie di sintomi debilitanti, tra cui salivazione intensa e incontrollabile, sensazione di insetti che strisciano sulla pelle, tremori, scarsa coordinazione muscolare, deterioramento della vista e della memoria.
Nonostante le loro sofferenze, Coulthart sostiene che i pazienti sono stati trascurati dalle autorità provinciali, che hanno concluso nel 2022 che non vi era alcuna prova di un “cluster” di casi.
Coulthart avanza l’ipotesi che un’esposizione ambientale, o una combinazione di esposizioni, sia la causa scatenante o accelerante di questa malattia inspiegabile. Crede che colpisca in modo sproporzionato i giovani e che la sua complessità abbia fornito ai politici una “scappatoia” per negare la sua esistenza.
“Credo che la verità sarà confermata nel tempo”, ha scritto Coulthart, “ma per ora tutto ciò che possiamo fare è continuare a raccogliere informazioni sui casi che ci arrivano come sospetti di malattia da prioni”.
I pazienti affetti da questa malattia misteriosa esprimono frustrazione e rabbia per la mancanza di riconoscimento e supporto da parte delle autorità. Una giovane donna, che ha chiesto di rimanere anonima, ha descritto come la sua condizione sia peggiorata nel tempo, causando tremori, scarsa coordinazione muscolare, deterioramento della vista e della memoria.
“Mi manca poter guidare e avere un senso di indipendenza. Non mi riconosco internamente”, ha detto. Ora fa affidamento quasi esclusivamente su pasti surgelati e ha bisogno di un altoparlante intelligente per ricordarle di svolgere le attività quotidiane.
Le e-mail trapelate di Coulthart e le testimonianze dei pazienti pongono interrogativi inquietanti sulla gestione di questa misteriosa malattia del cervello da parte delle autorità sanitarie del New Brunswick.
C’è bisogno di una maggiore trasparenza, di una ricerca approfondita e di un supporto concreto per i pazienti che stanno soffrendo in silenzio. Solo così si potrà fare luce su questa malattia inspiegabile e garantire che i pazienti ricevano le cure e il sostegno di cui hanno bisogno.
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