Un gruppo di scienziati dell’Università di Malta, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università Roma Tre, ha scoperto riserve d’acqua senza precedenti nel sottosuolo della Sicilia meridionale. Questa scoperta è stata possibile grazie a un approccio innovativo che combina l’analisi di pozzi petroliferi profondi con tecniche di modellazione tridimensionale del sottosuolo. Le riserve d’acqua dolce e salmastra potrebbero essere utilizzate in vari settori, come quello potabile, industriale e agricolo.
Questo approccio potrebbe essere esteso ad altre aree con carenza d’acqua e condizioni geologiche simili. Il progetto è stato incluso tra le azioni durante la conferenza dell’ONU sulle risorse idriche e il team prevede di valutare un piano di sviluppo per l’utilizzo di queste risorse. [Fonte: studio scientifico di grande rilevanza pubblicato sulla prestigiosa rivista “Communications Earth & Environment” di Nature Portfolio].
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