Introdotto nel 2011 con il Decreto Legge n. 98, il Superbollo auto ha rappresentato una misura fiscale aggiuntiva destinata ai veicoli con potenza superiore ai 185 kW. Secondo i dati forniti da Federcarrozzieri, l’associazione nazionale delle autocarrozzerie, dal momento della sua attivazione fino al 2024, questa tassa ha generato un introito complessivo pari a 1,5 miliardi di euro per le casse dello Stato. Tuttavia, la misura ha causato distorsioni rilevanti nel mercato automobilistico italiano.
La norma prevede un sovrapprezzo di 20 euro per ogni kW eccedente i 185 kW, con una riduzione progressiva nel tempo:
Questa tassa colpisce in modo specifico le auto con motori termici di alta potenza, penalizzando soprattutto le berline sportive, SUV ad alte prestazioni, e le supercar.
Fin dall’inizio, l’introduzione del Superbollo ha comportato una drastica riduzione nelle immatricolazioni di veicoli ad alte prestazioni. Questo ha generato una crescita di pratiche elusive come i cosiddetti “falsi leasing”: automobili con targa straniera (principalmente tedesca, austriaca, bulgara o romena), fornite in noleggio a lungo termine a clienti italiani. Questi veicoli circolano in Italia ma non versano né il bollo auto, né il Superbollo, né altre imposte nazionali.
Un’altra strategia elusiva emersa riguarda le radiazioni per finta esportazione: molte auto con potenza superiore ai 185 kW vengono cancellate dal PRA con la motivazione dell’esportazione in un altro Paese UE, pur continuando a circolare in Italia con targa estera.
Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, sottolinea una disparità strutturale nel sistema del Superbollo: le auto ibride ed elettriche, anche con potenze ben superiori ai 185 kW, sono esentate dalla tassa in molte regioni. Questo perché il Superbollo si applica solo alla componente termica del motore.
Un esempio emblematico è quello di una berlina plug-in da 360 CV (264 kW), che non paga il Superbollo poiché il motore termico è da soli 200 CV, mentre il resto della potenza deriva dai motori elettrici. Questo meccanismo favorisce indirettamente i modelli ibridi ad alte prestazioni, penalizzando invece le vetture sportive con motore completamente termico.
Federcarrozzieri ha diffuso un’analisi comparativa sui costi del Superbollo per diversi modelli di automobili in Italia, dalle supercar di lusso fino ai modelli di fascia media, evidenziando l’impatto reale della tassa:
Alla luce di questi dati, Federcarrozzieri auspica un ripensamento complessivo del Superbollo, considerato ormai obsoleto e penalizzante per il settore auto, oltre che fonte di evasione fiscale e falsi comportamenti di mercato. L’associazione accoglie con favore le ipotesi di riforma o abrogazione della tassa, auspicando una maggiore equità fiscale e una regolamentazione uniforme tra motori termici e ibridi.
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