Scienze Ambiente

Sistemi di accumulo e fotovoltaico: un’accoppiata perfetta

Per rendere davvero possibili degli scenari al 100% rinnovabili sul piano energetico, investire sui soli impianti non basta più: è infatti giunta l’ora di affiancare delle batterie di accumulo al fotovoltaico, così da permettere lo sfruttamento dell’energia sostenibile anche quando il sole non splende nel cielo. Le tecnologie per fare questo balzo – trasformando i cittadini da puri consumatori di energia a veri e propri produttori – ci sono già tutte. Adesso bisogna vedere quale sarà la risposta degli utenti: i sistemi di accumulo del fotovoltaico possono infatti restare un prodotto di nicchia, oppure diventare il fattore chiave dei sistemi di generazione dell’energia, sia a livello residenziale che produttivo.

Stando ai dati dello Storage Energy Report 2016, realizzato dall’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, a livello nazionale gli storage elettrochimici sono cresciuti di circa 3000 unità durante gli ultimi 12 mesi. A permettere questa crescita, sono state soprattutto le batterie di accumulo fotovoltaico acquistate per usi domestici. In altre parti del mondo, anche grazie ad un maggior grado di insolazione, i sistemi di accumulo elettrico residenziale sono destinati a crescere molto più in fretta: secondo un rapporto di Morgan Stanley, in Australia – dove ad oggi il 13% degli edifici è dotato di un impianto fotovoltaico – entro il 2020 si potrebbero contare fino a 2 milioni di sistemi di accumulo installati.

Per quanto riguarda l’Europa, invece, la capofila nello storage domestico sembra essere la Germania. Qui infatti l’acquisto di batterie abbinate al fotovoltaico viene fortemente incentivato: nel 2015, per esempio, il 41% degli impianti solari installati sono stati corredati da un sistema di accumulo. Sono cifre molto alte, soprattutto se confrontate con quelle di altri paesi, e sono inoltre destinate a crescere ulteriormente nell’immediato futuro. Si stima infatti che il prezzo delle batterie, nei prossimi cinque anni, sia destinato a ridursi del 65%.

Che i sistemi di accumulo siano la chiave di volta per la piena adozione delle energie rinnovabili, sia a livello aziendale che domestico, è indubbio. L’unica pecca, per ora, è l’alto investimento iniziale: questo però, come detto, è destinato a ridursi negli anni, insieme ai costi di produzione delle batterie. Va inoltre sottolineato che, abbinando un sistema di storage ad un impianto fotovoltaico, i prelievi di corrente dalla rete elettrica si ridurrebbero al minimo, ammortizzando così la spesa iniziale bolletta dopo bolletta.

Articolo scritto in collaborazione con Savenergy.

Mohana Deva

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