Scandalo Airbag Citroen: Mercoledì 12 Febbraio la Decisione della Corte di Appello di Torino
Mercoledì 12 febbraio 2025, la Corte di Appello di Torino sarà chiamata a pronunciarsi su uno dei casi legali più rilevanti nel settore automobilistico degli ultimi anni: il richiamo degli airbag difettosi che ha coinvolto circa 190.000 veicoli Citroen C3 e DS3, prodotti tra il 2009 e il 2019. La Corte dovrà stabilire se confermare o meno la decisione del Tribunale civile di Torino, che lo scorso 11 ottobre ha emesso un provvedimento di condanna contro PSA Italia. La sentenza riguardava l’insufficienza delle misure adottate dalla casa automobilistica per risolvere il problema dei dispositivi di sicurezza difettosi installati sui veicoli.
Il Caso degli Airbag Difettosi e le Conseguenze per i Consumatori
Il caso ha avuto inizio quando è emerso che una serie di veicoli prodotti da PSA Italia, a marchio Citroen e DS, era equipaggiata con airbag difettosi, mettendo a rischio la sicurezza dei conducenti. Nonostante il richiamo ufficiale, il gruppo PSA non ha adottato tempestivamente misure sufficienti per rimediare al problema, suscitando forti reazioni da parte delle associazioni dei consumatori.
Tra queste, Codacons, Adusbef e l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi hanno avviato un’azione legale contro l’azienda, accusandola di negligenza nella gestione del richiamo e chiedendo misure urgenti per garantire la sicurezza degli automobilisti.
Nel corso della causa, il Tribunale civile di Torino ha emesso un provvedimento di condanna contro Groupe PSA Italia, ordinando di adottare immediatamente misure correttive. Tra queste, la Corte aveva stabilito che PSA dovesse informare tutti i proprietari dei veicoli coinvolti del rischio legato agli airbag difettosi e avviare una serie di azioni concrete, come la pubblicazione dell’avviso di richiamo sui principali quotidiani, e la sostituzione gratuita dei dispositivi difettosi entro il 31 gennaio 2025.
La Corte aveva inoltre ordinato l’offerta di veicoli sostitutivi o l’opzione di un voucher per il car sharing per i clienti coinvolti, garantendo loro la possibilità di continuare a circolare in sicurezza.
PSA Italia, tuttavia, ha deciso di fare appello contro questa decisione, chiedendo alla Corte di Appello di Torino di annullare il provvedimento del Tribunale. La corte dovrà ora valutare se le misure di richiamo adottate dalla casa automobilistica siano adeguate o se, al contrario, debbano essere estese o modificate in favore dei consumatori.
Risarcimento per i Consumatori: La Richiesta di 285 Milioni di Euro
Oltre alla decisione sull’appello, un altro importante capitolo della vicenda si aprirà il 28 febbraio, quando il Tribunale di Torino sarà chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di risarcimento avanzata dalle stesse associazioni di consumatori.
Queste chiedono che PSA Italia e il gruppo Stellantis siano condannati a risarcire i danni subiti dai proprietari dei 190.000 veicoli coinvolti, quantificando l’importo in 1.500 euro per ciascun automobilista. Il totale della richiesta di risarcimento ammonta a 285 milioni di euro, una cifra che riflette il danno economico e il disagio subito dai consumatori a causa dell’incertezza sulla sicurezza dei loro veicoli e dei ritardi nel completamento del richiamo.
In attesa di ulteriori sviluppi, la Corte di Appello di Torino avrà un ruolo cruciale nell’indirizzare la gestione del caso e nel tutelare i diritti degli automobilisti coinvolti, stabilendo se le azioni adottate da PSA Italia siano sufficienti o se, al contrario, l’azienda dovrà fare di più per risolvere la situazione.
L’esito di queste decisioni avrà implicazioni significative non solo per i proprietari dei veicoli difettosi, ma anche per il settore automobilistico in generale, con riflessi sulle politiche aziendali relative alla sicurezza dei consumatori e alla gestione delle campagne di richiamo.