Uno studio condotto dai ricercatori della Grossman School of Medicine di New York ha rivelato che durante un arresto cardiaco il cervello rimane attivo. Ciò potrebbe spiegare perché alcune persone riportate in vita dopo un arresto cardiaco sono in grado di raccontare le loro esperienze post-mortem. Queste esperienze sono state interpretate come allucinazioni, illusioni o sogni, ma potrebbe trattarsi di qualcos’altro. Durante questa fase, il cervello recupera i ricordi immagazzinati.
Lo studio ha documentato esperienze post-mortem di persone sopravvissute all’infarto negli Stati Uniti e in Inghilterra. L’attività cerebrale è stata confermata da misurazioni effettuate con l’elettroencefalogramma. Circa il 40% delle persone esaminate ha mostrato attività cerebrale fino a un’ora dopo l’inizio dei tentativi di rianimazione.
Questa scoperta solleva interrogativi sulle capacità di resistenza del cervello in assenza di ossigeno. Secondo il responsabile dello studio, questi risultati potrebbero fornire indizi su come proteggere o preservare il cervello da lesioni e potrebbe essere il primo passo verso il trapianto di cervello.
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