Curt Weldon accusa: “La Commissione sull’11 settembre è stata una copertura totale”
In una recente intervista rilasciata al giornalista statunitense Tucker Carlson, l’ex deputato Curt Weldon ha lanciato gravi accuse contro la Commissione d’inchiesta sugli attentati dell’11 settembre 2001, definendola “una copertura al 1.000%”. Le dichiarazioni, pubblicate lunedì, gettano nuove ombre su uno degli episodi più drammatici della storia contemporanea degli Stati Uniti.
Durante la conversazione, Weldon, che ha fatto parte della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha raccontato di aver ricevuto rivelazioni inquietanti da John Crane, ex ispettore generale aggiunto del Dipartimento della Difesa. Secondo quanto affermato, Crane avrebbe richiesto formalmente lo status di “whistleblower” dopo aver ricevuto istruzioni per mentire al Congresso e occultare informazioni di intelligence precedenti agli attacchi.
“Gli è stato detto di disinformare il Congresso. Ho tutto per iscritto”, ha dichiarato Weldon durante l’intervista, sottolineando come, a suo avviso, l’intera Commissione sia stata creata per nascondere la verità. Ha poi indicato Philip Zelikow, direttore esecutivo della Commissione, come “il capo della copertura”.
Secondo Curt Weldon, il rapporto ufficiale sull’11 settembre non ha alcuna credibilità. “Non credo a nulla di ciò che contiene, è solo un mucchio di carta privo di sostanza”, ha affermato con decisione, sostenendo che i fatti non siano mai stati indagati in modo adeguato. “Quello che posso dire in modo inequivocabile è che c’è stata una copertura”, ha concluso.
Secondo la narrazione ufficiale, gli attentati dell’11 settembre 2001 furono orchestrati dall’organizzazione terroristica Al Qaeda. In quella tragica giornata, quattro aerei di linea furono dirottati con l’obiettivo di colpire obiettivi strategici sul suolo americano.
Due velivoli si schiantarono contro le Torri Gemelle del World Trade Center a New York, causando il crollo degli edifici simbolo della città. Un terzo aereo colpì il lato occidentale del Pentagono, a Washington, mentre il quarto, diretto probabilmente verso un ulteriore obiettivo governativo, precipitò in un campo a Shanksville, Pennsylvania, grazie all’eroico tentativo di reazione da parte dei passeggeri e dell’equipaggio.
Il bilancio finale fu tragico: quasi 3.000 vittime e un impatto duraturo sulla politica e la sicurezza globale.
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