Discriminazione per gravidanza: donna ottiene risarcimento per perdita opportunità
Una donna ha ottenuto un risarcimento per la perdita di opportunità dopo che il suo contratto a tempo determinato non è stato rinnovato a causa della gravidanza. Il tribunale di Milano ha stabilito che si trattava di discriminazione e ha riconosciuto il diritto al risarcimento.
Una donna che non ha ottenuto il rinnovo del suo contratto a tempo determinato perché era incinta ha ottenuto un risarcimento per la perdita di opportunità. Si presume che la gravidanza sia stata l’unico motivo per cui non le è stato rinnovato il contratto, mentre altre colleghe hanno avuto delle proroghe per un totale di nove mesi. Il risarcimento è calcolato sulla base delle retribuzioni perse, divise per due, poiché si stima che la probabilità di ottenere la proroga del contratto sia del 50%.
Il tribunale di Milano ha pubblicato un’ordinanza in cui ha stabilito che la decisione di non rinnovare il contratto alla lavoratrice, insieme alla proroga dei contratti delle altre colleghe, è stata una chiara manifestazione di discriminazione basata sulla gravidanza. Il tribunale ha quindi riconosciuto alla lavoratrice il diritto a ricevere un risarcimento per la perdita di opportunità.
Il ricorso presentato dalla lavoratrice è stato accettato, poiché il tribunale ha stabilito che la comunicazione dell’agenzia di somministrazione di non rinnovare il contratto subito dopo l’annuncio della gravidanza è stata discriminatoria.
Nonostante la società abbia consigliato alla donna di richiedere l’indennità di maternità all’Inps, la lavoratrice ha potuto ottenere una proroga del suo contratto grazie all’intervento del sindacato. Il giudice del lavoro ha ritenuto valido il motivo di discriminazione del datore di lavoro e ha stabilito un risarcimento di oltre 5.300 euro per la perdita dell’opportunità di ottenere il rinnovo del contratto. Tuttavia, questo importo sarà ridotto tenendo conto dell’indennità di maternità ricevuta dalla lavoratrice nello stesso periodo.