Aumenti carburanti: il gasolio sale, la benzina non cala come previsto
Prezzi carburanti in aumento nonostante il riordino delle accise: è questo il quadro tracciato dalle principali associazioni dei consumatori, che denunciano anomalie nei listini alla pompa. In particolare, mentre il gasolio registra un netto rincaro, la benzina non beneficia dei ribassi attesi. La situazione sta attirando l’attenzione della magistratura e delle autorità di controllo, con possibili risvolti giudiziari.
Effetti del riordino delle accise: un impatto sbilanciato sui carburanti
Dal 15 maggio scorso, con l’entrata in vigore del riallineamento delle accise stabilito dal governo, ci si aspettava un calo dei prezzi della benzina pari a circa 1,5 centesimi di euro al litro. Tuttavia, secondo i dati diffusi dal report giornaliero di Staffetta Quotidiana, le riduzioni risultano minime e ben lontane dalle previsioni.
Al contrario, il prezzo del gasolio ha subito un deciso incremento. Secondo il Codacons, il rincaro ha un impatto diretto sulle tasche dei consumatori, facendo aumentare il costo di un pieno fino a 0,915 euro in più per veicolo. Una dinamica definita “anomala” dall’associazione, che ipotizza la presenza di manovre speculative sul mercato.
Codacons si rivolge alla magistratura: 104 esposti contro il caro carburanti
Il Codacons ha deciso di passare all’azione. In una nota ufficiale, ha annunciato la preparazione di esposti indirizzati a 104 Procure della Repubblica italiane, chiedendo l’apertura di indagini per accertare eventuali reati di truffa aggravata e aggiotaggio.
Secondo il presidente Carlo Rienzi, la magistratura deve chiarire se vi siano pratiche scorrette o accordi non trasparenti volti a mantenere artificialmente alti i prezzi della benzina, nonostante l’intervento normativo. “È necessario fare luce su questa anomalia – dichiara Rienzi – per tutelare milioni di automobilisti italiani penalizzati da aumenti ingiustificati”.
Assoutenti: danno da 370 milioni di euro per chi guida un’auto a benzina
Anche Assoutenti interviene sulla questione, sottolineando il mancato beneficio economico per i possessori di vetture alimentate a benzina. Secondo l’associazione, l’assenza di un reale ribasso comporta una perdita economica annua di oltre 370 milioni di euro, pari a circa 22 euro per ogni auto a benzina circolante in Italia, calcolando una media di due pieni al mese.
Il presidente Gabriele Melluso evidenzia come l’andamento dei prezzi alla pompa non rispecchi le modifiche fiscali introdotte dal governo. “Mentre il gasolio è aumentato subito dopo l’incremento delle accise, la benzina non ha seguito una dinamica coerente, con riduzioni quasi impercettibili”, afferma Melluso.
Appello a Mister Prezzi per fermare le speculazioni sui carburanti
Assoutenti ha lanciato un appello ufficiale a Mister Prezzi, l’organo istituzionale incaricato del monitoraggio dei prezzi sul territorio nazionale. L’associazione chiede l’apertura di un’indagine dettagliata volta a verificare eventuali speculazioni sui prezzi dei carburanti, che si ripercuotono direttamente sul bilancio delle famiglie italiane.
“In un momento storico in cui i cittadini sono già gravati da aumenti in molti settori, è inaccettabile che misure pensate per alleggerire il costo della benzina vengano vanificate da dinamiche speculative – conclude Melluso –. È fondamentale che le autorità competenti intervengano tempestivamente”.
Prezzo benzina e gasolio: cosa aspettarsi nelle prossime settimane
L’evoluzione del prezzo dei carburanti sarà strettamente monitorata nei prossimi giorni, sia dalle associazioni di categoria che dalle istituzioni. Gli automobilisti, nel frattempo, restano in attesa di un intervento concreto che possa garantire trasparenza e correttezza nei listini alla pompa.
Le preoccupazioni espresse da Codacons e Assoutenti riflettono un malcontento crescente, alimentato da una percezione di disallineamento tra politiche fiscali e prezzi effettivi. Resta da vedere se le indagini richieste porteranno a risultati tangibili, capaci di restituire fiducia ai consumatori.