Responsabilità della Banca per Pagamenti Eseguiti con IBAN Errato

Scopri le nuove responsabilità delle banche in caso di pagamenti errati per IBAN sbagliati, come stabilito dalla Corte di Cassazione e le normative europee.

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La questione della responsabilità delle banche in caso di pagamento effettuato a favore di un soggetto diverso rispetto al beneficiario effettivo, a causa di un errore nell’indicazione dell’IBAN, ha recentemente ricevuto una nuova interpretazione dalla Corte di Cassazione. Questa analisi approfondisce le implicazioni legali e le responsabilità degli istituti di credito secondo la normativa vigente e le recenti decisioni giuridiche.

Il Caso in Esame

Recentemente, la Corte di Cassazione civile, Sezione Prima, ha affrontato un caso che ha suscitato notevole interesse. L’ordinanza n. 17415 del 25 giugno 2024 ha stabilito che una banca può essere ritenuta responsabile se, a causa di un’erronea indicazione dell’IBAN fornita dall’ordinante, effettua un pagamento a favore di un soggetto diverso rispetto al beneficiario effettivo. In tale contesto, l’istituto di credito non solo è tenuto a rimborsare l’importo errato al vero beneficiario, ma deve anche attivarsi per individuare chi ha ricevuto il pagamento erroneamente.

Nel caso specifico, un’azienda di credito è stata condannata a versare 40.000 euro al legittimo beneficiario di un bonifico, dopo che la compagnia assicurativa aveva erroneamente fornito un IBAN sbagliato, sebbene il conto fosse presso lo stesso istituto di credito. La banca aveva rifiutato di fornire al vero beneficiario i dati del terzo cliente che aveva ricevuto il pagamento non dovuto, complicando ulteriormente la situazione.

Obblighi delle Banche e Direttive Europee

Con l’istituzione dell’area unica dei pagamenti in euro (SEPA), il legislatore europeo ha mirato a garantire servizi di pagamento rapidi, efficienti e sicuri. La Direttiva PSD (Payment Services Directive), in particolare, ha giocato un ruolo cruciale nel definire le responsabilità delle banche in relazione ai pagamenti errati.

La Direttiva PSD del 2007 (2007/64/CE), attuata in Italia con il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 11, è stata successivamente modificata dalla Direttiva PSD2 (2015/2366/UE), recepita con il Decreto Legislativo 15 dicembre 2017, n. 218. Quest’ultimo ha introdotto modifiche per adeguare la legislazione nazionale al regolamento UE n. 751/2015 riguardante le commissioni interbancarie per le operazioni basate su carta.

In base agli articoli 24 e 25 del Decreto Legislativo 11/2010, è evidente che la responsabilità della banca per la mancata, inesatta o tardiva esecuzione di un’operazione di pagamento dipende principalmente dalla correttezza delle informazioni fornite. L’articolo 24, in particolare, stabilisce che il corretto adempimento del pagamento è legato all’IBAN, escludendo la responsabilità della banca se il cliente ha indicato un codice errato. Inoltre, l’articolo 25 suddivide la responsabilità tra gli intermediari coinvolti in un pagamento, facendo sì che ciascuno risponda solo per la parte dell’operazione di propria competenza.

Interpretazioni Giuridiche e Responsabilità

Diverse interpretazioni giuridiche hanno contribuito a chiarire la responsabilità delle banche in casi di errori nell’IBAN. Il collegio di coordinamento dell’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF) e la Corte di Giustizia Europea hanno confermato che gli intermediari coinvolti non sono obbligati a eseguire un controllo di congruità sui dati forniti, ma devono seguire le indicazioni dell’IBAN.

In caso di errore materiale da parte del cliente, la banca è obbligata a informare l’utente dell’errore e a fornire indicazioni per correggerlo tempestivamente. Se la banca decide di procedere nonostante l’errore, può essere ritenuta responsabile se il conto errato è presso lo stesso istituto. In tal caso, tra la banca e il legittimo beneficiario del pagamento si instaura un rapporto contrattuale che implica l’obbligo di buona fede e diligenza.

Nel caso in cui il legittimo beneficiario non abbia un contratto con la banca, la responsabilità dell’istituto può comunque essere considerata sotto la teoria del “contatto sociale qualificato”. Questa teoria prevede che la banca abbia un obbligo professionale di protezione nei confronti di chiunque possa essere influenzato dall’errore.

Doveri di Trasparenza e Privacy

Un aspetto cruciale è il dovere della banca di fornire al legittimo beneficiario i dati del soggetto che ha ricevuto il pagamento errato. La privacy non può essere opposta in questo contesto, poiché il diritto di difesa e il recupero dell’importo devono prevalere sull’interesse alla riservatezza dei dati personali.

L’ordinamento giuridico prevede che l’esercizio del diritto di difesa in giudizio possa giustificare la violazione della privacy in casi dove sia necessario per recuperare somme indebitamente percepite. Questo equilibrio tra privacy e diritto di difesa è fondamentale per garantire che i diritti del legittimo beneficiario siano protetti e che le banche non possano sottrarsi alle loro responsabilità.

Insomma, la recente decisione della Corte di Cassazione conferma e amplia la responsabilità delle banche in caso di pagamento errato dovuto a un IBAN errato. Gli istituti di credito devono non solo rimborsare il beneficiario effettivo, ma anche fare il possibile per identificare e recuperare il pagamento errato. La normativa europea e nazionale stabilisce chiaramente le responsabilità e i doveri delle banche, ma è essenziale che tali obblighi siano rispettati per garantire la sicurezza e l’efficienza del sistema di pagamenti.