L’ipercolesterolemia, comunemente nota come colesterolo alto, è una condizione medica diffusa che, resta spesso silente e difficile da riconoscere.
In Italia, circa un quarto della popolazione adulta convive con livelli elevati di colesterolo, un dato che si aggrava ulteriormente se si considerano i soggetti con valori borderline. L’ipercolesterolemia rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, la prima causa di mortalità nei paesi industrializzati.
L’ipercolesterolemia nelle sue fasi iniziali è quasi sempre priva di sintomi evidenti, motivo per cui viene spesso definita una “malattia silente”. Il quadro cambia in presenza di ipercolesterolemia familiare omozigote, una forma genetica rara ma grave, in cui già nei primi anni di vita si manifestano evidenti depositi di colesterolo nella pelle, nei tendini e intorno alla cornea dell’occhio. Questi si traducono in formazioni note come xantomi e xantelasmi, placche giallastre che si sviluppano rispettivamente su articolazioni come gomiti e ginocchia, e sulle palpebre.
Nella maggior parte dei casi, però, il colesterolo alto si scopre solo mediante esami del sangue di routine, poiché non provoca dolori o disagi immediati. Quando non trattato, l’eccesso di colesterolo LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, si accumula nelle pareti arteriose formando placche aterosclerotiche che possono ostacolare il flusso sanguigno. A questo punto possono comparire sintomi più allarmanti, quali:
– Dolore toracico con senso di oppressione;
– Crampi e zoppia durante la camminata;
– Confusione mentale e cefalea;
– Affaticamento e stanchezza anche dopo sforzi moderati;
– Intorpidimento o crampi agli arti.
Questi sintomi segnalano uno stadio avanzato della malattia e la possibile insorgenza di complicanze cardiovascolari gravi come infarto, ictus o angina pectoris.
Il ruolo del colesterolo e le cause dell’ipercolesterolemia
Il colesterolo è una molecola essenziale per il corpo umano, componente fondamentale delle membrane cellulari e precursore di ormoni steroidei, bile e vitamina D. Tuttavia, un suo eccesso nel sangue può essere dannoso. Le cause di ipercolesterolemia sono molteplici e includono fattori genetici, come l’ipercolesterolemia familiare, e condizioni patologiche quali ipotiroidismo, epatopatie, sindrome nefrosica, diabete mellito e insufficienza renale cronica. Anche alcuni farmaci – corticosteroidi, contraccettivi orali e alcuni antibiotici – possono contribuire all’aumento dei livelli lipidici nel sangue.
L’ipercolesterolemia familiare, in particolare, è una malattia genetica che interessa circa 1 persona su 250 nella sua forma eterozigote e ancora più raramente la forma omozigote. Essa è causata da mutazioni che compromettono la funzione del recettore delle LDL o di altre proteine coinvolte nel metabolismo del colesterolo. Questa condizione comporta livelli plasmatici molto elevati di LDL e una precoce predisposizione all’aterosclerosi, con conseguente rischio aumentato di eventi cardiovascolari anche in giovane età.

Diagnosi, prevenzione e trattamento del colesterolo alto(notizieindiretta.it)
L’analisi della colesterolemia è uno degli esami più prescritti per valutare la salute del sistema circolatorio. Gli esperti raccomandano di iniziare il monitoraggio a partire dai 20 anni di età e di ripeterlo ogni cinque anni, anche in assenza di sintomi, per individuare tempestivamente eventuali anomalie. Nei soggetti con familiarità o con livelli già alterati, il medico può suggerire controlli più frequenti.
Il trattamento dell’ipercolesterolemia si basa su un approccio integrato che comprende:
– Modifiche dietetiche, con riduzione di carni grasse, frattaglie e uova;
– Eliminazione del fumo di sigaretta;
– Attività fisica regolare;
– Terapia farmacologica, che può includere statine, resine a scambio ionico, ezetimibe e anticorpi monoclonali anti-PCSK9, i quali rappresentano le novità più importanti degli ultimi anni per il controllo dei livelli di LDL nei pazienti a rischio.
In casi particolarmente gravi, come l’ipercolesterolemia familiare omozigote, possono essere utilizzate tecniche di aferesi per la rimozione extracorporea del colesterolo o terapie innovative basate sul silenziamento genico, approvate in alcuni Paesi e in fase di sviluppo clinico.
L’aterosclerosi: la minaccia silenziosa
L’aterosclerosi è la principale complicanza legata all’eccesso di colesterolo LDL. Questa malattia degenerativa delle arterie si manifesta con la formazione di placche lipidiche che riducono elasticità e calibro dei vasi sanguigni, ostacolando la normale circolazione e il corretto apporto di ossigeno ai tessuti. Studi storici e recenti hanno dimostrato che i processi aterosclerotici possono iniziare già nell’infanzia e peggiorare progressivamente con l’età, spesso senza sintomi fino all’età adulta.
Negli stadi più avanzati, la rottura delle placche può causare eventi acuti come infarto miocardico e ictus, con conseguenze potenzialmente fatali. Per questo motivo, il controllo del colesterolo rappresenta una misura preventiva fondamentale per ridurre il rischio cardiovascolare.
I sintomi e i segnali del colesterolo alto: cosa osservare (notizieindiretta.it) 






